Quando parliamo di ancora parliamo di una dotazione di bordo necessaria per aggrappare la nostra barca al fondale in modo da stazionarla nella stessa posizione. Che intendiamo stazionare la barca per poterci fare un bagno, scendere in spiaggia con il nostro tender, che intendiamo pescare o passare una notte in rada, dobbiamo essere certi che l’ancora faccia bene il suo lavoro, per non incorrere nel pericolo che la barca scarrocci e ci faccia trovare in situazioni di pericolo o di grande difficoltà.
Quale ancora scegliere per la mia barca
L’ancora è considerata anche una dotazione di sicurezza perchè ci permette, in caso di avaria, di evitare che lo scarroccio ci porti troppo a largo, o ci sposti dal punto che abbiamo segnalato per il soccorso (ovviamente se stiamo effettuando una navigazione sotto costa o a vista).
Quale ancora scegliere per la mia barca?
Sul mercato troviamo una grande varietà di modelli di ancore e non solo. Infatti oltre l’ancora è importante dedicare attenzione anche alla scelta dei suoi accessori come cima, catena e giunto, ma andiamo con ordine e vediamo come scegliere l’ancora più idonea alla nostra imbarcazione. Infatti non esistono ancore “sbagliate”, ma ancore giuste per le nostre esigenze. Analizziamo il modo corretto per scegliere l’ancora e le ancore più diffuse sul mercato.
Per scegliere l’ancora giusta dobbiamo valutare 3 fattori principali:
• rapporto lunghezza/peso della barca
• il fondale
• il materiale di costruzione
Rapporto lunghezza peso
Vediamo il rapporto lunghezza : peso della barca. Seguendo un antica legge marinaia, l’ancora deve pesare 1 kg per ogni metro di lunghezza della barca, quindi per una barca di 10 mt l’ancora dovrà pesare 10 kg. C’è da considerare però che non tutte le imbarcazioni sono uguali e che un cabinato non pesa sicuramente come una barca open. Quindi per barche più pesanti (rispetto la media) e per barche cabinate in molti casi la giusta proporzione di può rivelare 1,5kg per ogni metro di lunghezza della barca. Sicuramente un ancora più grande ci darà più sicurezza.
Il fondale
Il fondale è un elemento fondamentale nella scelta dell’ancora. Molti non sanno infatti che ogni ancora è più o meno idonea ad un determinato tipo di fondale che può essere sabbioso, melmoso, roccioso o misto.
Per i fondali sabbiosi e melmosi con molta vegetazione, l’ancora più idonea è sicuramente l’Ammiragliata che però risulta davvero molto ingombrante da tenere a bordo e per questo è davvero raro trovarla su una barca. Altre ancore molto più utilizzate e perfette per i fondali sabbiosi e melmosi sono le Danforth e le Hall, anche dette ancore a marra. Queste ancore hanno la peculiarità di scavare a fondo nelle superfici non rocciose, garantendo un forte appiglio e sicurezza all’ormeggio. Entrambe hanno la caratteristica di essere leggere e le grandi marre piatte e triangolari possano ruotare su entrambi i lati del gambo e si incastrano altrettanto bene se l’ancora atterra da una parte e dall’altra.
Per i fondali rocciosi ci effideremo, sopratutto per barche medio piccole, ad un ancora detta ad Ombrello (o grappino). Questa ha la capacità di aggrapparsi alle superfici rocciose e resistere alle correnti, mantenendo ferma la nostra barca. L’ancora ad ombrello ha il vantaggio di richiudersi su se stessa e di essere facilmente stivabile, vantaggio non da poco per le marche che di piccola taglia.
Per i fondali misti, e per misti intendiamo ancore capaci di adattarsi ad ogni tipo di fondale, troviamo le ancore Bruce (o Claw o cucchiaio) e Delta. Queste due ancore sono capaci di funzionare bene nella maggior parte dei fondali marini ed assicurare un buon ancoraggio. Entrambe si adattano alla prua della barca ed è possibile fissarle, grazie ad un apposito musone, sulla prua della barca evitando il problema di dove alloggiarla.
Leggi anche: Come ancorare in modo corretto
Materiale di costruzione
Tutti i modelli di ancore che abbiamo elencato le possiamo trovare in diversi materiali:
• ferro zincato: più economico, ma con il consumarsi della zincatura fa facilmente rugine
• acciaio zincato: il più utilizzato per il rapporto qualità prezzo. Anche se la zincatura si esaurisce l’acciaio grezzo può scurire ma non crea rugine
• acciaio inox lucido a specchio: il più costoso ma senza dubbi il più duraturo ed il più bello esteticamente. Non fa rugine.
Le ancore galleggianti
L’unica ancora a fare eccezione al principio che le ancore danno bisogno di aggrapparsi al fondale è la così detta ancora a paracadute o galleggiante. Molto simile nella forma ad un paracadute, questo tipo di ancora frena lo scarroccio della barca sfruttando l’attrito con l’acqua. Viene utilizzata sopratutto per la pesca e da chi fa navigazioni distanti dalla costa dove i fondali sono troppo profondi per poter ancorare con le ancore tradizionali. Per fruttare al meglio questo tipo di ancoraggio si consiglia di distanziarla dallo scafo, con una cima, di almeno tre volte la lunghezza dello scafo.
Il calumo: cima, catena e giunto quali scegliere.
Per essere sicuri di avere un ancoraggio affidabile, oltre all’ancora giusta, c’è bisogno di scegliere attentamente anche gli accessori necessari affiche l’ancora raffiunga in maniera corretta il fondale. In primis dobbiamo considerare se la nostra barca è munita di verricello o meno. In caso non ne fosse fornita, solitamente le barche piccole non lo sono, sarà necessario munirsi di una cima da ancoraggio sufficientemente lunga. A questa andremo ad aggiungere uno spezzone di catena pari ad un metro per ogni kg dell’ancora. La catena è fondamentale in quando stendendosi sul fondale permette all’ancora di arare nel modo corretto, in caso contrario la cima tenderebbe ad alzare l’ancora che non lavorerebbe nel modo giusto.
Il verricello lavora solitamente già con la catena, il che risolve il problema precedente. La catena da montare sui verricelli è un tipo di catena detta calibrata. Alcuni verricelli hanno la possibilità, oltre la catena, di tirare anche la cima.
Che sia cima o catena è necessario collegare l’ancora con un giunto antitorsione, ovvero un tipo di giunto che impedisca alla catena di ruotare su se stessa quando, nella discesa o nella risalita, l’ancora assume un movimento rotatorio. In mancanza di questo giunto la catena si avvolge su se stessa, accavallando le maglie, creando problemi alla risalita e addirittura danni nel caso del verricello.
Esistono vari tipi di giunti:
• Giunto semplice: che ha solo la funzione di antitorsione
• Giunto doppio snodo: oltre ad avere la funzione di antitorsione, evita colpi di frusta all’alcura durante la fase finale di risalita, oltra ad aiutare il giusto riposizionamento dell’alcora.
• Giunto curvo TrimFix o a collo d’oca: oltre ad avere la funzione di antitorsione, garantisce il corretto posizionamento dell’ancora.
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Ora che abbiamo le nozioni giuste per scegliere il tipo di ancora che fa al nostro caso non ci resta che montarla…let’s work!
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