Il trim sul nostro motore fuoriborso è uno strumento di grande importanza. Lo troviamo sulla maggioranza dei motori fuoribordo, sopratutto se di una certa potenza. Ma cos’è il trim e come possiamo utilizzarlo al meglio?
Come utilizzare al meglio il trim
Come utilizzare al meglio il trimTrim è una parola inglese, che tradotta in italiano vuol dire “regolare” o “assetto”, questo ci fa già capire qual’è il suo princilare scopo, ovvero quello di regolare l’assetto del motore e di conseguenza l’assetto della nostra imbarcazione in fase di navigazione.
Avere un giusto assetto durante la navigazione è fondamentale per ottenere le migliori prestazioni del nostro motore, i migliori consumi, il miglior rapporto giri motore/velocità dell’imbarcazione così da non sforzare il motore oltre il necessario.
Come funziona il trim
Il trim, o alza piede, permette al motore di effettuare una rotazione avente come centro il punto d’appoggio del motore sull’imbarcazione. Il motore quindi non subisce un moto verticale, ma un moto angolare, che permette in pratica all’elica di sollevarsi verso l’alto non verticalmente, ma ruotando verso l’alto, come si può evincere facilmente in figura.
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Quando utilizzare il trim
Il trim va utilizzato principalmente in tre occasioni:
• salvaguardare elica e piede del motore dai fondali bassi.
Può capire infatti di trovarci a navigare su fondali particolarmente bassi, come le secche, le lagune, ecc.., dove la profondità del piede è maggiore di quella del fondale. Per evitare allora che il piede si danneggi urtando contro il fondale è importante utilizzare il trim per sollevare il piede e ridurne così la profondità.
• salvaguardare elica e piede del motore nelle manovre di alaggio, varo e trasporto. Fondamentale e sollevare il motore nelle operazioni di alaggio e varo, sopratutto quando queste avvengono tramite scivolo. Spesso diventa necessario sollevare il motore anche durante il trasporto delle imbarcazioni, sia su carrello che su camion per evitare che il piede possa subire urti.
• migliorare l’assetto durante la navigazione.
Come già detto una delle funzioni principali del trim è quella di dare il giusto assetto alla navigazione, migliorandone le prestazioni e i consumi.
Come utilizzare il trim in navigazione
Il trim viene comandato dall’apposito interruttore con i comandi UP e DOWN, che nella maggior parte dei fuoribordo è situato sulla leva comandi marce/accelleratore. Quasi tutti i motori con trim sono dotati di uno strumento che ne indica l’inclinazione, molto utile per capire la posizione reale del motore.
L’assetto di navigazione, e quindi quello del trim, varia in base a diversi fattori: dalle condizioni del mare, dal moto ondoso, dal tipo di navigazione (es. con onda di prua o poppa), dai pesi sull’imbarcazione e dalla loro distribuzione.
Quando il motore è completamente abbassato si dice “negativo” ed è la giusta posizione per ottenere la maggior spinta per far uscire lo scafo fuori dall’acqua ed ottenere quindi la planata. Infatti, quando accelleriamo, per una forza idrodinamica, la barca tende ad uscire fuori dall’acqua alzando la prua. Abbassando il trim in “assetto negativo” la linea di spinta dell’alica sarà verso il basso dando quindi una spinta al motore ed alla poppa verso l’alto, movimento che favorirà la planata.
Una volta che la nostra imbarcazione raggiunge la planata è il momento di cercare il miglior assetto di navigazione, ma come?
Solitamente durante la prima fase della planata il volante tende ad essere più duro verso un senso di rotazione (solitamente a sinistra perchè le eliche montate sono comunemente destrosse). A volte questa tendenza è così marcata che lo scafo stesso, se lasciamo il volante, tende a girare in una determinata direzione. Anche la scia prodotta dal motore sull’acqua non è lineare ma presenta i così detti “baffi”.
Per correggere queste problematiche basterà alzare leggermente il trim. Ci accorgeremo man mano che il volante diventerà più fluido e sopratutto più bilanciato in entrambe le direzioni. Quando il bilanciamento sarà ottimale, presumibilmente lo sarà anche il nostro assetto di navigazione. Ulteriore prova sarà la scia sull’acqua, che risulterà più pulita e regolare.
Continuando ad alzare il trim in “assetto povitivo“, inclineremo ancora la diagonale di spinta dell’elica verso l’alto, facendo alzare ancora la prua dall’acqua. Meno scafo tocca in acqua, mano sarà l’attrito (cioè la forza frenante) e di conseguenza avremo un guadagnando maggiore velocità.
Ma fino a quando possiamo alzare il trim? Finche il numero di giri del motore aumenta in proporzione alla velocità dello scafo la nostra regolazione d’assetto è giusta. Quando ci accorgiamo invece che il motore aumenta di giri, mentro lo scafo no, allora abbiamo superato il limite e siamo cavitazione.
La cavitazione è quando l’elica non ha più sufficiente presa sull’acqua, in pratica quando il motore “gira a vuoto”, salendo molto di giri senza avere la superficie sufficiente d’acqua su qui spingere. Per risolvere questa problematica ci basterà abbassare nuovamente il trim fino a ridare all’elica la giusta superficie idrica di spinta.
In conclusione
Abbiamo capito quindi che non esiste un impostazione standard ed ottimale del trim, ma che questa varia in base a diverse condizioni. Infatti sarà l’esperienza di navigazione e la conoscenza della barca e del motore a farci trovare il miglior assetto di navigazione.
Adesso però possiamo dire di avere le giuste conoscenze per poter andare finalmente alla ricerca di questo prezioso equilibrio che è l’assetto di navigazione.