Se sei su questo blog probabilmente sicuramente avrai visto e conisci l’argomento che andiamo a trattare, le cime d’ormeggio. Questi semplici ma essenziali accessori giocano un ruolo fondamentale nella sicurezza e nella gestione di un’imbarcazione. In questo articolo, esploreremo tutto ciò che c’è da sapere sulle cime da ormeggio, dal loro scopo principale alle varie opzioni disponibili.
Come scegliere la cima da ormeggio giusta
Come scegliere la cima da ormeggio giustaL’importanza delle cime da ormeggio
Le cime da ormeggio, chiamate anche linee o cavi da ormeggio, sono utilizzate per fissare l’imbarcazione al molo, all’ancora, ad un’altra barca o a qualsiasi altra struttura stabile. La loro scelta è di importanza cruciale, poiché garantiscono la stabilità dell’imbarcazione in vari scenari, come forti venti, onde o fluttuazioni delle maree, per non parlare di risacche e mareggiate. Una corretta selezione e installazione delle cime da ormeggio è fondamentale per evitare danni all’imbarcazione e mantenere l’equipaggio in sicurezza.
Tipi di cime da ormeggio
Esistono diversi tipi di cime da ormeggio, ed una prima divisine possiamo farla tra:
- Cime naturali: le cime naturali sono realizzate in fibre vegetali, come cotone o canapa. Sono le cime più economiche, ma anche le meno resistenti.
- Cime sintetiche: Le cime sintetiche sono realizzate in materiali come polipropilene, poliestere, nylon, kevlar, dyneema, ecc…, sono più resistenti delle cime naturali e presentano una maggiore durata nel tempo.
Cime sintetiche:
Le cime sintetiche grazie alle loro proprietà sono sicuramente le più utilizzate sulle nostre imbarcazione sopratutto per gli ormeggi. Vediamo quali sono le tipologie più diffure:
- Cime in Nylon: queste cime sono ampiamente utilizzate grazie alla loro resistenza all’abrasione e alla loro elasticità. Sono ideali per assorbire gli shock causati dalle onde e dai venti forti.
- Cime in Poliestere: le cime in poliestere sono conosciute per la loro resistenza ai raggi UV e alla deformazione. Sono ottime per un ormeggio a lungo termine.
- Cime in Kevlar: estremamente resistenti e leggeri, le cime in Kevlar sono ideali per le imbarcazioni da regata che richiedono prestazioni elevate.
- Cime in Dyneema: queste cime sono ultra-resistenti ai raggi UV, alle trazioni e all’usura. Sono perfette per applicazioni di ormeggio pesante.
- Cime in polipropilene: le cime da ormeggio in polipropilene sono le più economiche tra le cime sintetiche. Sono leggere e resistenti all’abrasione, ma non sono molto resistenti alla trazione.
Quali sono le caratteristiche da considerare per scegliere la giusta cima da ormeggio
Quando si sceglie una cima da ormeggio è importante considerare i seguenti fattori:
- Materiale: come abbiamo appena visto le cime da ormeggio sono realizzate in diversi materiali. Ognuno di questi materiali presenta caratteristiche e proprietà diverse, in grado di soddisfare le diverse esigenze di ormeggio
- Diametro: la dimensione della cima è determinante per quanto riguarda la praticità e la sicurezza dell’ormeggio. Ovviamente sarà necessario acquistare una cima sufficientemente resistente in proporzione alla barca, ma non troppo grande da essere problematica da annodare sulla bitta.
- Carico di rottura: il carico di rottura di una cima è la forza massima che la cima può sopportare prima di rompersi. Il carico di rottura è un dato importante da considerare quando si sceglie una cima da ormeggio. È importante infatti scegliere una cima con un carico di rottura sufficiente per sostenere il peso della barca.
- Lunghezza: la lunghezza della cima deve essere sufficiente a raggiungere la banchina, l’ancora o il qualsiasi punto di ormeggio. Solitamente la distanza dal pontile o dalla banchina è di circa 2 mt, ma in caso di mare agitato, sopratutto nei casi di onda alta, le barche vengono allontanate molto di più per permettere alla barca di “assecondare” il moto ondoso. Per i classici ormeggi a pontile o banchina il consiglio e di avere cime lunghe almeno 6 mt se si tratta di ormeggio estivo, 10 mt se si tratta di ormeggio invernale. Tale lunghezza è necessaria anche a permetterci di lanciare la cime in caso di difficoltà di manovra. Non dimentichiamoci il detto “poca cima, poco marinaio”.
- Colore: Le cime da ormeggio sono disponibili in diversi colori. Il colore è un fattore puramente estetico, ma può essere utile per distinguere le diverse cime.
Consigli per la corretta manutenzione delle cime da ormeggio
Per mantenere le cime da ormeggio in buone condizioni è importante effettuare la manutenzione periodica. Ecco alcuni consigli:
- Controllare regolarmente le cime per verificare l’eventuale presenza di danni e/o abrasioni.
- Pulire le cime con acqua dolce e sapone. E’ possibile anche metterle a mollo nell’ammorbidente per far si che si mantengano morbide.
- Asciugare le cime all’ombra.
- Conservare le cime in un luogo fresco e asciutto.
Come completare l’ormeggio
La cima è sicuramente il cuore dell’ormeggio. Come abbiamo visto senza questa non possiamo collegare la barca ad un punto fisso d’ormeggio. Ma per creare una linea d’ormeggio più efficace, che bisogno di uno stromento che permetta di ammortizzare gli “strappi” prodotti nel momento in cui l’onda spinge la barca in direzione opposta al pontile/banchina.
Per evitere che questi “strappi” sovraccarichino le cime e le bitte, finanche a creare rotture e danni, si utilizzano dei sistemi di ammortizzatori che possono essere a molla (come nella maggior parte dei casi), in gomma, idaulici, ecc…