Per funzionare correttamente l’ancora deve penetrare nel fondale o aggrapparsi in modo stabile a qualche roccia. Perchè ciò accada c’è bisogno che l’ancora sia idonea al fondale (vedi l’articolo: Quale ancora scegliere per la mia barca?) e che l’ancora sia calata nella maniera corretta. Quali sono le giuste manovre perchè ciò accada? Vediamo quindi quanto calumo, ovvero cima o ancora, calare e come essere sicuri che l’ancora abbia fatto appiglio, quale manovra affettuare per disincagliare l’ancora e come comportarci in caso di scarroccio.
Come ancorare in modo corretto
Quanto calumo calare? La giusta portata.
La portata di calumo da calare è da valutare in base alla situazione in cui ci troviamo. Infatti se la regola perfetta è quella di calatare 7 volte la lunghezza del fondale, non sempre questa regola può essere rispetta. Sicuramente potremmo rispettarla in condizioni di ancoraggio in zone poco affollate, ma in situazioni di ancoraggio in zone di intenzo affollamento, come può capitare in zone balneari, un calumo così lungo può creare problemi in caso la barca possa ruotare, con il riscio di urtare altre barche. In questi casi il rapporto minimo da considerare è di 3 volte il fondale, in caso di vento forte però sempre meglio aumentare la lunghezza del calumo.
Come calare l’ancora correttamente
Per essere sicuri che l’ancora faccia ben presa sul fondale, mettere la prua a favore di vento e calare l’ancora fino a far toccare il fondale. Una volta toccato il fondale dare la portata di calumo che si ritiene opportuna.
Inserire la retromarcia a minimo in modo da permettere all’ancora di arare il fondale e trovare il giusto appiglio o farla affondare. Ci renderemo conto che l’ancora ha fatto presa quando nonostate la marcia inserita, la barca smette di andare indietro. Fare sempre molta attenzione alle altre imbarcazioni che ci circondano durante queste manovre.
Una volta effettuato l’ancoraggio è buona norma scaricare il peso della barca dal verricello utilizzando un ferma catena o chainlock. Questo strumento che si aggangia alla catena in tenzione, ci permette di collegare la catena direttamente alle bitte, salvaguardando così il verricello da strappi provocati dalle onde che potrebbero danneggiarlo.
Come issare l’ancora
Prima di iniziare ad issare l’ancora mettiamo in moto i motori, questo auterà le batterie a non sforzarzi per l’uso del verricello e ci permetterà di avere sempre il controllo della barca. Inserire la marcia in avanti a minimo e attivare il verricello per la risalita. La marcia in avanti eviterà sforzi eccessivi al verricello, ma se ci rendiamo conto che la barca sta per superare la catena mettiamo a folle e contiamo a recuperare la catena finchè non la vediamo di nuovo tesa. Una volta raggiunto il punto in cui è posizionata l’ancora, ovvero quando la catena è perpendicolare sotto la prua, mettiamo a folle e contiamo a issare la catena finche non la vedremo salire.
Cosa fare se l’ancora è incagliata
Se ci rendiamo conto che, nonostante le corrette manovre per issare l’ancora questa non sale, perchè incagliata, diamo nuovamente portata al calumo.Tornati a debita distanza dal punto di ancoraggio inseriamo la retromarcia ruotando il timone tutto su un lato, inizieremo così a girante in tondo sul punto dell’ancora, per cercare di tirarla da diverse angolazioni.
Molto importante è essere sicuri di avere la libertà di spazio per compiere questa manovra senza urtare altre barche. Importante è anche non strattonare la catena con forti accellerate del motore, questo perchè potremmo creare danni al musone dello scafo e al verricello.
Per evetare di trovarci in problemi simili è buona norma, prima di calare l’ancora, assicurare al diamante (vedi foto glossario) una cima con un galleggiante (grippale) che ci permette una leva vantaggiosa per l’estrazione dell’ancora.
Cosa fare in caso di scarroccio
Può capitare, nonostante un giusto ancoraggio, che l’ancora perda il suo appiglio e la barca inizi a scarrocciare. Questo accade spesso quando il vento cambia e la barca inizia a ruotare intorno al punto di ancoraggio. Cosa fare in questi casi e come evitarlo?
Se dovessimo accorgerci di scarrocciare, perchè vediamo allontanarci o avvicinarci rispetto al nostro punto di riferimento, o perchè ci viene segnalato dall’allarme del nostro gps impostata nel momento dell’ancoraggio, bisogna prontamente accendere i motori per prendere il controllo del nostro mezzo, riportare l’ancora a bordo e rieffettuare le manovre di ancoraggio.
Se invece vogliamo cercare di evitare che ciò accada, ed esempio perchè rimaniamo a dormire in rada, la cosa migliore da fare e calare due ancore. Esistono diverse tecniche per l’ancoraggio a due ancore, le più utilizzate sono:
- Ancoraggio “Bahamas”. Due ancore filate da prua in direzione opposte (180°)
- Ancoraggio “Afforcato”. Due ancore filate da prua a 45°
- Ancoraggio “Appennellato”. Collegare una seconda ancora con qualche metro di catena al diamante dell’ancora principale.
Il doppio ancoraggio ci garantisce certamente maggiore sicurezza, ma non è infallibile. È necessario quindi controllare sempre periodicamente che la barca non scarrocci.
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