Tra le varie manutenzioni da fare alla nostra barca prima del varo, e non solo, non dimentichiamoci della pulizia al teak.
Il teak è un legno ricco di oli resinosi all’interno delle sue fibre e proprio per questo si adatta perfettamente agli ambienti marini, ma per mantenere il suo splendore ha bisogno della giusta cura.
Come pulire e prenderci cura del teak
Perchè prendersi cura del teak?
Nonostrante il teak sia uno dei migliori legni da utilizzare su una barca, subisce l’usura di tantissimi agenti sia naturali, sia dovuti all’uso stesso della barca.
In particolare a danneggiare il teak sono:
• l’inquinamento atmosferico
• i raggi solari o raggi UV
• gli sbalzi di temperatura
• prodotti chimici
Per protegerlo quindi, e tenerlo semple in ottime condizioni, si rende necessario una corretta manutenzione che si svolge in 3 semplici passaggi:
• pulizia
• sbiancamento
• protezione
Andiamo a vedere allora come effettuare la manutazione, a cosa servono questi passaggi e quali prodotti utilizzare.
Prima di procedere
Prima di procedere è importante però munirci di quanti protettivi per le mani ed occhiali protettivi per gli occhi, così da poter lavorare in tutta sicurezza, di uno spazzolone a setole dure, dei prodotti specifici per la pulizia e sbiancamento del teck, di un olio nutritivo/protettivo e di un pennello.
La pulizia del teak
La pulizia è il primo passaggio da effettuare per eliminare tutto lo sporco che nel tempo il legno assorbe.
Per effettuare il lavaggio del teak è importante utilizzare dei detergenti appositi. Mai utilizzare prodotti aggressivi come quelli ad uso domestico.
All’atto pratico, per effettuare un buon lavaggio, bagniamo copiosamente il nostro teak con acqua dolce, facendo si che si impregni bene d’acqua così che le fibre del legno si allarghino. Gettiamo sul legno bagnato il nostro prodotto detergente e freghiamo con uno spazzolone o una spugnetta a setole dure (ma non esageratamente). Si consiglia di utilizzare lo spazzolone a 45° rispetto alla superficie e di non imprimere troppa forza, per evitare il rischio di lesionare le venature del legno. Per completare la pulizia ci basterà risciaquare abbondantemente. Rimarrete impressionati da quanta sporcizia il legno è capace di catturare.
Si consiglia di fare il lavaggio del teak almeno una volta ogni 2/3 mesi e negli orari meno soleggiati. In caso però di macchie come quelle di olio, grasso, creme solare, caffè, ecc…, bisogna intervenire velocemente aiutandoni inizialmente con polveri assorbenti (ed esempio il talco).
Lo sbiancamento del teak
Una volta concluso il ciclo di pulizia, approfittando che il teak è ancora bagnato e le fibre ancora aperte, procediamo con lo sbiancamento. Eseguiamo la stessa procedura effettuata per la pulizia utilizzando questa volta il prodotto apposito per lo sbiancamento. Quindi versato sul legno lo andiamo a estendere in maniera omogenea, lo lasciamo agire pochissimi minuti e risciacquiamo abbondantemente. Questo procedimento di sbiancamento ci permetterà di eliminare quel colore grigiastro che i raggi del sole (raggi UV) “donano” al nostro teak, riportandolo così al suo colore originale.
La protezione del teak
L’ultimo passaggio da fare per completare il trattamento è proteggere il teak dagli agenti atmosferici e chimici sopracitati.
Per farlo utilizzeremo un olio per teak (di colore neautro o pigmentato) che ha funzione di nutrire il legno, ed evitare così che si secchi o di conseguenza di possa spaccare. Altra funzione è quella di impregnare il legno così che questo non assorba nuovamente lo sporco. Infine proteggera dai raggi UV del sole e ne rallenterà il suo ingrigimento.
Per procedere all’applicazione dell’olio teak dobbiamo aspettare che il legna sia ben asciutto. Dopo di chè con l’ausilio di un pennello andremo ad applicare l’olio sul teak. Ripetere l’applicazione finche l’olio verrà assorbito (solitamente sono richieste almeno 3/4 mani).
Nel caso di olio pigmentato fare attenzione a non farlo andare sul gelcoat, potrebbe lasciare segni.
Oltre ai classici olii, oggi possiamo trovare sul mercato anche dei prodotti protettivi a base nanotecnologica. Per approfondire di più l’argomento ti inviamo a leggere l’articolo sul nostro blog: La nanotecnoligia protegge tuo teak.
Anche l’applicazione dell’olio protettivo, se pur importantissima, non è eterna e va replicata come la pulizia e lo sbiancamento ogni 2/3 mesi.
Cosa non fare
Gli errori che si vedono più spesso nel processo di manutenzione del teak, che in molti casi provocano danni irreparabili, sono utilizzo di idropulitrici per il lavaggio e l’uso di prodotti non specifici per teak nautico.